Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
3 comments:
Non ci sono parole per dire, nè mano per scrivere le bellezze del mare...tatina, mon amour!
Que EXCELENTE novidade! Ficamos MUITO felizes. Agora, podemos dar uns pitacos nas aventuras de vocês, hehehe...
Beijos de saudades d'além-mar.
Fabio e Cláudia
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